18/06/04 |
L'attesa viene spezzata dall'esercitazione anti incendio. L'esercizio prevede
che, quando si attiva un segnale sonoro, si esca tutti ordinatamente dalle
scale. Un responsabile, eletto democraticamente (non sono iostesso), si mette
un bellissimo giubbotto tipo quelli da mettere in macchina per la norme CEE,
controlla che tutti i membri del suo gruppo siano scesi, ed al punto di ritrovo
convenuto (il nostro è il P2), faccia l'appello. Avrei due commenti: scendendo le scale anti incendio ho notato una bombola di gas temporaneamente stoccata nella tromba delle scale, forse è il caso di toglierla di lì. Inoltre, le porti frangifuoco si aprono verso l'interno delle scale, ed essendo al secondo piano l'affollamento in queste occasioni è notevole, col risultato che aprendo la porta devo aver fatto del male ai poveretti che passavano in quel momento. Alla fine di tutto, viene indetto il secondo sciopero di 30 minuti per la Questione.
Vale a dire che, chi voleva, rimaneva fuori a prendere il sole, ascoltare le ultime
notizie dei delegati sindacali e scambiare opinioni tra colleghi che non si ha
occasione di vedere spesso. Noto con piacere che il numero di persone che ha aderito
è aumentato, e che ora molte persone del System Test sono
presenti, si vede che il mio messaggio del
15/06/04 è stato recepito, li ringrazio tutti. Come anticipato in un giorno precedente
è stata presentata la lettera di risposta alla e-mail del nostro Amministratore Delegato,
da firmare e spedire con raccomandata con ricevuta di ritorno. Un mio collega, aiutato
da alcuni altri, ha confezionato uno striscione che abbiamo prontamente appeso sulla
cancellata a fianco della ditta, ed abbiamo fatto anche delle foto ricordo. Lunedì
prossimo ne sceglierò una da inserire in mestesso.it. Mi è venuta la
tentazione di fare uno striscione con scritto http://www.mestesso.it,
ma non so se la cosa possa funzionare o meno. |
17/06/04 | Oggi nulla di nuovo, neppure le voci alla macchinetta del caffè. A testa bassa sui miei FEKAT. |
16/06/04 |
Oggi prima giornata a ritmi lavorativi paragonabili al "prima".
Nella soluzione di altri problemi
ho trovato degli errori lasciati da un collega dimissionario tali da farmi stupire
che nessuno se ne sia mai accorto prima: molto subdoli evidentemente.
All'uscita dell'uficio una collega che non avevo mai avuto occasione di incontrare prima si congratula con me per il messaggio che ho voluto dare, e mi dice che anche lei, prima nello sviluppo ed ora ricollocata in altre mansioni, ha nostalgia del lavoro precedente e comprende molto bene il mio stato d'animo attuale. Inoltre mi dice una frase che a ripensarci dopo mi colpisce a fondo: "ho paura che nella ricerca per le telecomunicazioni l'Italia abbia definitivamente perso il treno a favore di altri stati emergenti". Non ho il coraggio di chiederle cosa fa ora. Ho paura della risposta, ed ho paura che abbia ragione quando anche lei mi dice che il management voglia togliere completamente lo sviluppo da Milano. Ho paura! Non per me, la mia sorte è già decisa, ma per chi rimarrà e per la ricerca. Che fine farà? Che fine faremo? Tutti nel turismo? Cosa prova in questi momenti il capo della R&S? Sul treno del ritorno incontro un amico di una mia amica (nessun legame con la Siemens od una sua controllata), il quale mi dice che dei suoi colleghi hanno stampato e messo in bacheca alla macchinetta del caffè il mio appello. Ogni giorno che passa mi stupisco dell'effetto della mia esternazione. |
15/06/04 |
Nessuna news ufficiale od ufficiosa oggi. Al caffè si fanno diversi discorsi.
Una voce di corridoio molto presente ultimamente è che sul lungo periodo si voglia eliminare quasi tutta la R&S, vale a dire non solo lo sviluppo del centro di manutenzione e controllo cui io faccio parte, ma pure altri gruppi di sviluppo, il SINT ed il System Test, lasciando solo ed unicamente lo sviluppo della BSC, che comunque alla lunga morirà di morte naturale, dato che presto o tardi UMTS soppianterà GSM, e la parte commerciale. Lasciamo perdere per ora la parte di politica aziendale, insondabile ed oscura ai non adepti tanto quanto le clausole di una assicurazione RC auto.La realtà oggettiva è che il problema non sono le persone, come già dissi ieri dei semplici numeri ed anche piuttosto piccoli, ma le macchine. Queste ultime infatti, pur essendo infaticabili e con costi di mantenimento relativamente bassi, sono creature prettamente stanziali e non amano essere spostate. Prima di tutto c'è una certa resistenza passiva. Provate voi a spostare il laboratorio del System Test: al suo interno, per provare la parte GSM del sistema, c'è una rete telefonica completa. Vale a dire che esiste una microcella, diametro sui dieci metri, dove è possibile telefonare e provare tramite programmi di test varie sequenze di carico di rete. No, state tranquilli, la nostra microrete non è connessa alla rete telefonica nazionale, ed anche se state attaccati al muro col telefono in mano e riuscite a malapena a ricevere il segnale non uscite da quella stanza. Esistono tutti gli apparati di rete, nei vari modelli, che permettono di realizzare tale rete, come BSC e BTS. A questo si aggiunge una centrale telefonica di controllo completa, che incute molto rispetto sia per le dimensioni fisiche (la nostra occupa uno spazio equivalente ad un bilocale), sia per il numero di lucine e cavi che ne fuoriescono. Non voglio descrivere qui come funzioni una centrale telefonica, ma basti dire che nel nostro specifico caso è una scatola che determina quale telefonino si connette a cosa. Il tutto ripetuto su una scala equivalente al numero di connessioni simultanee che volete supportare. La nostra che è di test ne supporta forse una dozzina, ma una di quelle reali viaggia quando è piccola sulle decine di migliaia, e se è grande sui milioni. Provate a pensare quanti cavi servono, e quanti ne dovete staccare per portarla via. Quante schede dovete montare e smontare, e quante riconfigurare. Solo per configurare questo scatolone occorrono giorni, e per accenderlo ore. Difficilmente potrete permettervi di bloccare tutti i test per così tanto tempo, non vi dimenticate che solo il System Test può validare il prodotto. Questo scatolone è un immenso termosifone, e sì, per funzionare bene ha bisogno di fresco: un possente condizionatore d'aria dedicato è obbligatorio. E per portare via lo scatolone non potete usare il furgone del vostro amico, magari senza sospensioni: sono componenti delicate, che non sopportano sollecitazioni meccaniche elevate e sbalzi repentini di temperatura. Capito l'antifona? Se lo faranno, il System Test sarà l'ultimo a essere dismesso. Forse è per questo che diverse persone del gruppo di System Test sono piuttosto defilate nei nostri confronti. Senza cattiveria, una semplice constatazione: io rispetto anche chi non è d'accordo con me. Non contesto la loro opinione in quanto tale, bensì i motivi che portano a questa conclusione. E desidero dare un doppio grazie a quelli che ci sostengono. Perché nulla è scontato. |
14/06/04 |
Oggi giornata interlocutoria. Abbiamo avuto una riunione col Capo per scambiare
informazioni sullo stato delle cose sull'esternalizzazione. I punti aperti
sono naturalmente molti, ad alcuni per motivi di riservatezza aziendale il
Capo non può rispondere.
Questo è un punto fondamentale. Naturalmente non mi aspetto affatto che la Direzione Aziendale ci dica vita morte e miracoli del processo in atto, non sarebbe pensabile. Tuttavia anche l'eccesso opposto porta alcuni problemi. La riunione li evidenzia tutti: nel limbo chiunque si sente autorizzato a fare le proprie ipotesi, anche quelle più assurde. In buonafede ovviamente, ma tutto questo sicuramente non crea un ambiente positivo tra noi e la Direzione. Di più, come è ovvio, avanza la cultura del sospetto. Sempre inferendo dal fatto che alla riunione di venerdì scorso ha quasi
sempre preso parola lui, è il direttore della R&S che gestisce l'intero
processo di dismissione e le sue modalità operative.
Dal suo comportamento tuttavia nulla traspare. La nostra
inviata alla riunione di venerdì scorso ha detto che è sempre rimasto
molto freddo, anche quando ha ufficializzato i tagli. Una donna è molto
più sensibile di un uomo nel cogliere questi atteggiamenti, io personalmente
so che ha sempre una maschera impenetrabile, sin da quando mi è capitato
di averci a che fare diversi anni fa. Impossibile ipotizzare cosa pensi
veramente. Non lo considero un difetto, dato il mestiere che fa: intuisco
che l'ambiente di lavoro dell'upper management non è il club della briscola. |