Settimana lavorativa #0

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28/05/04 Oggi prima iniziativa coordinata di simbolica protesta: uscire dall'ufficio alle 16:00, un breve discorso fuori dai cancelli, e poi a casa. E' qualcosa fatto solo per acquisire visibilità, non uno sciopero dato che abbiamo diritto all'orario flessibile (lavorare un determinato numero di ore al mese, garantendo la presenza in ufficio dalle 09:45 alle 15:45) e quindi non debbo chiedere permesso a nessuno per farlo. E' il tipo di manifestazioni che preferisco, semplici e non aggressive. Continua nel frattempo il consumo di palliativi dolciari, non solo da parte mia ovviamente. Un pretesto in più da parte femminile per lamentarsi dell'eccessiva dimensione della pancia... La responsabile della versione del sistema mi tampina per la soluzione dei 6 FEKAT. Io continuo a cercare di togliermeli di torno, ma loro si sono affezionati...
27/05/04 Si cominciano a vedere i primi segni di reazione: ci riuniamo tutti e decidiamo di eleggere tre rappresentanti, che dovranno essere presenti in ogni riunione ufficiale per la dismissione e come interfaccia verso i sindacati. Viene creata una mailing list interna per diffondere notizie, informazioni, domande e risposte al processo di esternalizzazione (così viene chiamata ufficialmente l'operazione). Due mie colleghe portanto dei palliativi, sotto forma di biscotti al cioccolato ed una torta pure ricoperta di cioccolato. Un mio collega compra alcuni dolci alla crema. Io ho deciso che l'ultimo giorno offrirò superalcolici per brindare a tutte le giornate passate qui. Ricomincio seriamente a lavorare come prima sui miei 6 FEKAT. Medito se sia il caso di bruciare un incenso cinese per l'occasione.
26/05/04 Dopo lo smarrimento iniziale si inizia ad avere una reazione più coerente, insieme allo sconforto che rimane. Si sente in giro per gli uffici un'aria diversa. Meno telefonate, niente mail dalla Germania (siamo "morti che camminano"), al caffè toni accesi, discussioni accalorate. Cosa fare? Come farlo? Non lavoriamo molto, anzi quasi niente. Ci sono problemi tecnologici da risolvere, FEKAT, ma il cervello è da un'altra parte. Vado a casa pieno di dubbi.
25/05/04 Oggi il Capo ha anticipato di un giorno la riunione che deve spiegare le modalità di handover delle funzionalità che i SubSystems devono seguire per passare le nostre conoscenze ai colleghi ungheresi. Quello che sappiamo fino ad ora come voce di corridoio è che una parte di quello che noi facciamo andrà dato a Budapest, ed il resto rimarrà qui. Per colmare gli inevitabili buchi alcuni si trasferiranno internamente ad altri reparti come il SINT, ST e NodeB.

La realtà invece è molto più cruda: il Capo ci spiega come e perché a fronte del programma P40 la direzione ha "scelto" il totale disimpegno del sito di Milano per lo sviluppo del Radio Commander. Da una parte, il risparmio che il Capo ha messo in piedi sul costo dei consulenti (il 30%) non è contabilizzabile nel bilancio dell' anno fiscale 2004. Dall'altra il risparmio che la direzione di Monaco vuole realizzare, il 40%, non è distribuito equamente, ma l'Italia, nonostante il costo del lavoro sia inferiore di un 15% rispetto alla Germania, deve tagliare di più per compensare il minor disimpegno in Germania. Dato che non tutti di noi (38) possono essere ricollocati internamente, e che la legge Biagi facilita il licenziamento di rami interi di azienda, verremo tutti venduti ad un'altra realtà. Non è possibile dire ora a chi ed a fare cosa. Le reazioni sono varie. Io sono preoccupato per il mio futuro, c'è chi deve risolvere problemi pratici familiari e si chiede dove sarà la nuova sede di lavoro, se questo sarà l'anticamera del licenziamento in tronco, e via dicendo. Una lacrima sul viso di qualche mia collega, c'è commozione. Io ho lavorato otto anni per rendere "grande" questo sistema, c'è chi ne ha passati più di dieci. Ci hanno sempre richiesto molto impegno, e noi ci tenevamo: sapere dall'oggi al domani che non hai più una scrivania ti toglie tutte le certezze.

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