Settimana lavorativa #90

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12/05/06 Svariati comunicati sindacali e non in questo periodo.

Cominciamo da Siemens COM, o meglio dal suo nuovo capo, che via mail ha annunciato il suo insediamento. Per la prima volta il Capo è un non-tedesco, e questo vuol sicuramente dire che si vuole dare un senso di discontinuità oltre a voler sottointendere che non ci sono tedeschi validi, o ritenuti tali. Le cose dette sono le solite: commitment, tanto lavoro da fare, cercherò di prendere contatto il più velocemente possibile.

Nella mia ditta, Siemens Informatica, sindacalmente le cose peggiorano. Come ho già detto, una trentina di noi a Milano è in Cassa Integrazione, mezzo stipendio. Non io e nemmeno i miei colleghi diretti, ma non vuol dire che non me ne importi nulla. Una volta tanto questo comunicato sindacale è franco, onesto, non ideologico e corretto, cosa non frequente, e lo riproduco qui:

COMUNICATO SINDACALE

Di seguito si riporta quanto appreso dalla direzione durante gli incontri di verifica della cassa integrazione ed il punto sulla situazione aziendale.

Già prima dell’inizio della cassa la RSU si è trovata impegnata nel richiedere all’azienda la disponibilità immediata del fondo Esso-Card. Molti di voi ricorderanno che, dopo un referendum tra i lavoratori, a Roma è stato scelto di devolvere tale fondo in beneficenza e a Milano al CRAL. Visto che tale fondo non era stato ancora svincolato dall’azienda, si è pensato di cambiare la destinazione di parte di esso e farlo confluire in una cassa di solidarietà da devolvere a quei lavoratori maggiormente colpiti dalla cigo.

Durante il primo incontro la RSU ha chiesto i nominativi del personale coinvolto in modo da poterli confrontare con le segnalazioni pervenuteci dai lavoratori stessi.

L’azienda ci ha negato tale informazione adducendo motivazioni di privacy e fornendo solo i numeri del personale coinvolto nella cifra di 125 persone tra cui 97 in rotazione e 28 fisse. La rsu ha quindi rinnovato la richiesta di disponibilità del fondo Esso e, ritenendolo fondamentale per mettere in piedi un processo di solidarietà, ha nuovamente chiesto i nominativi del personale per cui era prevista un’astensione dal lavoro superiore o uguale a tre settimane riconducibili al solo contributo INPS (ovvero senza ferie arretrate con cui abbattere i giorni di cassa). L’azienda ha dato la sua disponibilità a tale richiesta ma ad oggi non abbiamo alcun dato ufficiale.

Durante il secondo incontro il report consegnatoci ha evidenziato un leggero calo del personale coinvolto attestandosi su 81 persone di cui 65 a rotazione e 16 fisse. La rsu ha sollecitato nuovamente l’azienda riguardo lo svincolo e la disponibilità del fondo Esso sottolineando che, da quanto risultante dalle informazioni pervenute a questa rsu, alcuni lavoratori già si trovavano in condizioni economiche disagiate. L’azienda ha fatto presente che ci sono problematiche tecniche per svincolare tale fondo ma che avrebbe continuato ad interessarsi per la fattibilità dell’operazione. La rsu ha infine posto l’attenzione sull’importanza della rotazione sottolineando quanto nel settore informatico, la lontananza dal lavoro sia così deleteria e impoverisca le conoscenze della risorsa a lungo sospesa. La rotazione, se adeguatamente gestita, permetterebbe inoltre una più ampia ed equa suddivisione del sacrificio su tutti i lavoratori portando all’azienda gli stessi risultati di saving.

Il terzo ed ultimo incontro, oltre ad un nulla di fatto per l’operazione fondo Esso, ha visto nuovamente salire i numeri … oltretutto con modalità e comunicazioni ben diverse da quanto assicuratoci verbalmente in assolombarda nella gestione delle comunicazioni di sospensione con convocazioni al meno al mercoledì precedente. Sono state riportate a questa rsu sgradevoli episodi di preavvisi dati i venerdi pomeriggio, via telefono e addirittura senza essere seguite da telegrammi, raccomandate o convocazioni ad ufficializzare la sospensione.

...omissis

I numeri sono quelli globali tra Milano e Roma: come detto, a Milano gli interessati sono una trentina. Ovviamente la controparte fa la solita melina. Non darebbero mai i nominativi dei cassa integrati non tanto per la privacy, dato che sicuramente e per legge hanno fatto firmare la liberatoria ai propri dipendenti, ma perché non si aiuta il proprio nemico. Se proprio lo vorrà, il sindacato potrà chiedere agli interessati di farsi vivi, ma ufficialmente l'associazione persona-fisica/status lavorativo non esiste. Poi comunque l'azienda ha "selezionato" i cassaintegrati nelle figure che per un motivo o per l'altro non vuole più avere. E' ovvio che in queste condizioni non ha alcun interesse a salvaguardarli. E così facendo li "invita" a cercarsi qualcosa d'altro. Quanto al fatto se vogliano o meno sbloccare il citato fondo, o se pure lì si faccia melina non so dire, certo comunque il clima è quello che è.

Francamente deprimente.

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