Esistono vari tipi di esternalizzazioni, e per vari scopi. La nostra esternalizzazione è stata decisa a fronte di scelte politiche, ma a prescindere dalle scelte della direzione aziendale il nostro lavoro serve, eccome. Motivo questo percui manteniamo comunque un certo status, ed anche se ci hanno venduti senza troppi complimenti evitano pure di scontentarci troppo, e di abbassare quindi oltre un certo limite la qualità del nostro lavoro.

Non tutti i gruppi esternalizzati tuttavia posseggono un tale potere contrattuale.

Puntuale come solo le disgrazie sanno essere, nella mia mailbox ed in quella di tutti i colleghi che lavorano nella mia sede, è apparso un messaggio che, se non provenisse da un mio collega esternalizzato, definirei singolare. Dal testo si evince in maniera molto chiara e diretta il disagio di dover lavorare in condizioni non propriamente ottimali, e non solo per il dover lavorare di più, ma anche di ricevere pressioni per mantenere inalterata la qualità dei servigi offerti. E' senza dubbio vero che è possibile fare meglio e spendere meno, ma entro certi limiti. Limiti sicuramente superati vista la evidente disperazione che traspare dalle modalità e dalla forma utilizzate nel messaggio citato.

Ieri ci sono stati mandati i primi riscontri formali della avvenuta acquisizione, vale a dire il numero di matricola, la documentazione per la sottoscrizione alla polizza assicurativa aziendale ed il consueto consenso ai fini della legge sulla privacy. Qualche altra domanda molto operativa al responsabile, e poi la giornata riprende come al solito.

Oggi, non senza un certo senso di liberazione, noto che siamo stati esclusi dalle mailing list internazionali di sviluppo interne, così come siamo "spariti" dall'elenco telefonico interno, sino a quando non verremmo re-immessi con la nostra "nuova" identità. Nel frattempo poche mail, sembra di essere ad Agosto....il primo transitorio cambiamento positivo dell'esternalizzazione.

Spero di avere notizie positive anche permanenti, però.