Ho scritto un libro...(#164)

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11/12/07 Due anni fa non avrei mai creduto di scrivere un libro...è invece è successo! E non un libro tecnico, come facendo il mio lavoro sarebbe stato più verosimile, ma un libro di narrativa!

La cosa è stata possibile essenzialmente perché non l'ho scritto solo io, o meglio non solo io. Anzi, non sono chi ha dato il contributo maggiore, almeno in termini di tempo.

No, non c'è un altro coautore: ce ne sono altri sei! Che io sappia è un record, considerato che l'unico esempio paragonabile che io conosca di scrittura collettiva è Wu Ming, dove gli autori sono cinque.

Esiste un sito dedicato a questa immane fatica, www.settedinoi.com.

Un grande grazie a tutti i miei compagni di scrittura che hanno reso possibile questo parto, in rigoroso ordine alfabetico: Antonella, Marco, Patrizia, Sonja, Tino ed Ugo. Ed un grazie alla nostra professoressa del corso di scrittura creativa Marilisa che, più o meno inconsapevolmente, ci ha comunicato la passione dello scrivere! E spero anche qualche capacità di farlo discretamente, se non altro con tutti gli esercizi che ho fatto...

La presentazione ufficiale, in pompa magna (ed ad inviti...sembra già sold-out) giovedì 13, ore 21, Spazio Cortina, Alzaia Naviglio Grande, Vicolo dei Lavandai Milano.

Brrrrr, tremo dovrò dire qualcosa...cosa? Scriverò qualcosa, che poi sicuramente non dirò, ma almeno aiuta a raccogliere le idee.

13/12/07 Stasera il grande evento! Ieri ho scaricato casse di vino per brindare, ed abbiamo spostato le panche all'interno dello Spazio Cortina per meglio accogliere le persone. Che saranno tante, soprattutto grazie al fatto che le donne del gruppo sono dei veri rulli compressori nelle conoscenze.

Che ci crediate o meno, l'evento è piuttosto spontaneo: non ci siamo studiati granchè per apparire in un modo o nell'altro. Ci siamo chiariti su chi siamo veramente, più che altro. Ad uso della padrona di casa abbiamo scritto 3 righe su chi siamo, non sono cose che vedreste mai in un curriculum vitae ufficiale, ma senza dubbio più illuminanti di questi ultimi.

Io ho scritto: "L'unico del gruppo non di Milano. Informatico e scienziato pazzo, appassionato di viaggi, in giro per il mondo ed in poltrona (libri ed internet)."

Più sinceri di così, si muore...ma non devo morire stasera!

14/12/07 L'evento è stato veramente "grande": hanno partecipato ben più di 100 persone! Ad occhio direi 150-200. La Corte degli arcani, questo il titolo del nostro libro, è stato ufficialmente lanciato ieri sera allo Spazio Cortina in una atmosfera decisamente amichevole.

La padrona di casa, la signora Cortina, è stata veramente splendida e molto supportiva del nostro prodotto, e personalmente coinvolta nella presentazione, fatta praticamente "a braccio". Tengo a precisare che tanta gentilezza non era mercenaria, nel senso che non abbiamo comprato i suoi servizi, ma si è "coinvolta" sia per amicizia sia perché è sinceramente convinta della nostra iniziativa.

Riassumo in poche parole come si è svolta la presentazione.

Lo spazio, nello Spazio Cortina, è raccolto ed intimo. Non sembra di essere sui Navigli, che a Milano significano locali notturni, quindi divertimenti e confusione. Non è un caso: Cortina è un nome noto a Milano in campo culturale, ed il poco spazio che questa città sa dare alla cultura, lo usa bene. Lo Spazio Cortina non è grande ma fa spazio, crea attenzione. Non è una superficie od una cubatura. Lo spazio lo si strappa anche dalle pareti, su cui sono appesi diversi quadri. Lo Spazio Cortina ospita in effetti anche piccole esposizioni di arte figurativa.

Si varca un portone in fondo al Vicolo dei Lavandai, e si entra in un piccolo cortiletto che porta all'entrata del locale vera e propria. Un paio di incensi ed una serie di candele accompagnano chi entra.

La serata inizia alle 21:15, si sa, il quarto d'ora accademico non si nega a nessuno.

La padrona di casa, Tiziana Cortina, ci presenta uno ad uno, con una breve biografia di ciascuno. Ugo, che è molto timido e rifugge da tutte gli incontri pubblici, non si era mai incontrato con lei prima, e il problema "di cosa dire" di una persona sconosciuta è stato brillantemente superato leggendo questa sua mail:

io prima delle 8,30 non ce la faccio devo passare da casa a cambiarmi, non voglio venire in cravatta e gessato

profilo biografico:
nato a roma nel 64, ma sostanzialmente apolide. professione squallido impiegato assicurativo depresso, scrive dall'età di 14 anni, in privato, senza aver mai nemmeno tentato di pubblicare niente a parte sul suo blog che non legge mai nessuno. si è da sempre fieramente opposto alla pubblicazione del libro ma inutilmente.

Ciò fatto, dice semplicemente la sua opinione del libro (che aveva finito di leggere il giorno prima). Che l'ha trovato particolare, curioso nel senso che è qualcosa che non ti aspetti, che sua figlia l'ha chiesto in prestito incuriosita di come potesse essere un semi giallo ambientato sui Navigli, con una coppia di vecchietti che parlano solo dialetto, un casa di ringhiera abitata da gente "strana" che poi è uno specchio di quello che è (e non è) Milano. Unico difetto: troppo lunga, non dico che mi sono annoiato perché sarebbe falso, ma apprezzo la sintesi...deformazione professionale forse.

La parola passa alla nostra mentore ed ex-professoressa del corso di scrittura creativa Marilisa Dulbecco. Insomma, da cui il tutto, più o meno per caso, è partito due anni fa (e mai avrei detto ci sarei arrivato...). Niente cose roboanti, la semplice verità: "senta prof, noi avremmo scritto un libro, ce lo legge e ci dà la sua opinione? Ce la fa in una settimana? Dobbiamo consegnare il tutto entro l'anno..." - "Mi aspettavo quattro paginette...e mi danno invece una roba delle dimensioni delle pagine gialle. Ho dovuto assoldare mia figlia, ed ho usato la matita cattiva. Secondo me non va bene questo e quell'altro. E loro se lo sono riletto, fatto correzioni ed il risultato è questo. Ci tengo a dire che è opera loro e non mia. E che non ho meriti dei diversi pregi di questo libro, e nessuna responsabilità dei difetti!" Mi ha fatto tanto tanto piacere...

E' seguito poi un gustoso siparietto (assolutamente non preparato!) in cui la padrona di casa ha chiesto (in dialetto) la coniugazione del presente indicativo del verbo essere ed avere, che per me è stato un momento buffo e divertente (grazie Valerio!).

E' quindi arrivato il momento "forte" della serata. La lettura di un capitolo della Corte degli Arcani, con la partecipazione di Gianfranco Gandini, presidente della società filologica milanese depositaria della memoria storica del dialetto milanese. Eh sì, perché come dice giustamente, nessun popolo può costruire il suo futuro rinnegando la sua propria cultura! Antonella, appassionata di lingue (ne parla sei o sette, più il dialetto milanese) ha preso le parti di Cesarina, Gianfranco quelle di Vittorio, la coppia "vegia" della Corte.

Entrambi bravi a leggere, io non sono proprio adatto a queste cose. Gianfranco è una persona interessante, nella vita (come Ugo!) "squallido assicuratore", ma con la sincera convinzione che senza radici, non si possa crescere.

Finita la lettura...applausi!

Mi ha fatto un certo effetto trovarmi dall'altra parte del tavolo con un centinaio di persone che ti guardano incuriosite. Fortunamente non erano sguardi tipo "zoo": evidentemente nemmeno gli spettatori sapevano bene cosa andavano incontro (ed io meno di loro..).

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