Conseguenza lo scandalo delle tangenti cui da qualche mese a questa parte la Siemens è sotto inchiestra, e che ha causato parecchi grattacapi tra cui il ritardo di quattro mesi su quanto pianificato della fusione tra la Siemens Communications e la Nokia nell'attuale Nokia-Siemens Networks.

Il nostro ex-presidente ci tiene a sottolineare che si è dimesso non perché sia risultato qualcosa a suo carico o della Siemens stessa per le suddette qustioni di tangenti, ma "per rispetto nei confronti dell'azienda".

Se solo questo era il motivo, avrebbe potuto dimettersi diverso tempo prima: una lettura probabilmente più corretta è "a questo punto la cosa è diventata troppo visibile per poterla gestire ed il board stesso mi metterà in difficoltà, meglio uscire con una scelta d'immagine".

Su una lunghezza d'onda simile, anche il nostro AD, Giori, ci tiene a far sapere che:

"Siemens S.p.A. e Siemens Holding S.p.A. hanno presentato in data 15 febbraio un esposto presso la Procura di Milano per verificare l'esistenza di eventuali illeciti compiuti, a loro insaputa e in loro danno, attraverso una società di diritto svizzero controllata fino all'ottobre 2004"

Se lo facevano prima, magari ci si poteva pure fidare di più.