Ieri è stato tenuto il Siemens Town Meeting, alla Fiera di Milano "vecchia", ufficialmente
FieraMilanoCity.
Dato il numero di persone coinvolte (diverse centinaia) gli spazi debbono essere per forza
di cose ampi.
La mattina era dedicata alla (ampia) prolusione di Vincenzo Giori, un paio d'orette buone,
per tutti i dipendenti di Siemens Italia, illustrando su quali linee Siemems mondo ed Italia
in particolare si muoverà.
Nulla di nuovo, o quasi nulla per chi legge la stampa specializzata: quanto è stato detto
è grosso modo identico al press kit dato alla stampa a Berlino in Germania la scorsa settimana,
il quale ricalca per altro analoghe informazioni date all'inizio dell'anno.
Più interessante la parte specifica alla localizzazione italiana. Con la cessione di COM
e la creazione della Nokia-Siemens con la fusione,
Siemens Italia perde un asset molto pesante: il 30% del fatturato svanisce con un tratto di
penna. E con essa anche buona parte delle industrie manifatturiere targate Siemens:
ora Siemens SpA è una entità commerciale con qualche piccola ditta italiana acquisita nel
campo dell'automazione. In pratica: l'Italia diventa da terzo partner mondiale di Siemens a
moolto meno.
Evidentemente per compensazione, la casa madre ha lasciato aperta la strada delle nuove
acquisizioni, ma stiamo parlando del gigante che si compra ditte piuttosto piccole.
A proposito di acquisizioni, una di questa ha già mietuto vittime: la Nuova Magrini Galileo.
Dopo l'acquisto, Siemens ha acquisito portafoglio clienti e prodotti ed ha spostato la
produzione ad un'altra società del gruppo, e liquidato l'asset acquisito. Ovviamente
lasciando per strada un poco di gente.
Nel pomeriggio invece, la riunione dedicata ai poveracci di SBS/Siemens Informatica
doved io lavoro. Dato che ci sono molte cose interessanti da dire, ne parlerò diffusamente
domani.
Povera Siemens Italia, sei cambiata parecchio.
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